E’ tremendamente difficile dover scegliere i 5 migliori libri di Dostoevskij considerando la ricca produzione letteraria del genio russo. Abbiamo selezionato le opere più significative, che racchiudono meglio di altre il pensiero dello scrittore immaginando un lettore digiuno (o quasi) dei suoi scritti. Sono i romanzi da leggere assolutamente per entrare nel suo ‘mondo’ col piede giusto.
“Demoni” e “Memorie del sottosuolo” sono opere colossali, indicate però ad un lettore che ha già ‘conosciuto’ i grandi classici di Dostoevskij, tappe obbligate per comprendere il suo pensiero e il suo stile letterario.
Le opere che abbiamo scelto rappresentano, senza dubbio, un importante punto di partenza per orientarsi nella complessità dei suoi scritti.
Fedor Dostoevskij, uno dei massimi esponenti della storia della letteratura del XIX secolo, va letto almeno una volta nella vita. Dalla lettura si passa, inevitabilmente, alla full immersion nei suoi romanzi.
Dal romanticismo all’esistenzialismo, Fedor sa abilmente districarsi tra ragione e sentimento non perdendo mai di vista il popolo russo, le sue sofferenze.
Scopri più avanti quali sono le opere più popolari di Fedor Dostoevskij da scegliere. Prima di svelarti qual è il miglior libro di Dostoevskij da leggere, ti spieghiamo i temi che hanno ispirato uno dei maestri della letteratura di tutti i tempi.
Se, invece, non ami provare emozioni forti e riflettere sul mistero dell’animo umano non leggerlo.
Indice
- Realismo russo nei migliori libri di Dostoevskij
- I migliori testi di Fedor Dostoevskij e il tema della libertà da ogni morale
- L’inquietudine di Dostoevskij
- La TOP 3
Realismo russo nei migliori libri di Dostoevskij
Fedor Dostoevskij (Mosca, 1821 . San Pietroburgo, 1881) è uno dei cardini della letteratura e del pensiero ottocentesco. Il suo tipico scavo psicologico lucido e infuocato ha profondamente contagiato gli scrittori contemporanei ed influenzato il pensiero occidentale.
A quale corrente letteraria appartiene Dostoevskij? Al realismo russo, alla generazione di poeti, scrittori, giornalisti ed intellettuali influenzati da V.G. Belinskij. Gli scrittori che seguivano questa corrente erano fermamente convinti che la letteratura dovesse esprimere la coscienza critica della società. Segni particolari delle loro opere: stile semplice, profonda attenzione per la caratterizzazione psicologica e sociologica dei personaggi raccontati, particolare cura per i dialoghi che esprimono ideologie e concetti morali differenti. Non ultimo, lo sforzo di inserire personaggi di ogni ceto sociale mostrando grande umanità per chiunque, indipendentemente da meriti, colpe, qualità.
Il canone del realismo è racchiuso proprio tra i migliori scritti della letteratura russa, tra le pagine di Dostoevskij, autore di libri da leggere almeno una volta nella vita. Uno degli scrittori più ‘veri’ della letteratura di ogni tempo e luogo ha una costante: il profondo interesse per gli ambienti sociali più umili. E’ un universo di “Umiliati e offesi” fatto di miseria quello che lo scrittore rappresenta, denuncia e indaga con tutta la partecipazione e sincera pietà di cui è capace. Nei confronti di piccoli impiegati, mendicanti, prostitute e personaggi emarginati mostra una sorta di impegno umanitario.
I migliori testi di Fedor Dostoevskij e il tema della libertà da ogni morale
Agli ambienti sociali più umili alterna intrighi, delitti, avventure, passioni intense, colpi di scena, crimini fondendo il romanzo d’appendice con il thriller novecentesco. Il realismo di Dostoevskij non vuole solo far riflettere ma stupire, scioccare, scuotere la coscienza del lettore andando oltre le convenzioni e la quotidianità.
Accusato di cospirazione per aver frequentato il circolo sovversivo dell’amico Petrasevskij, nel 1849 fu arrestato e condannato a morte, ma per grazia concessa dallo zar Nicola I la pena fu commutata in 4 anni di lavori forzati in Siberia. Questa esperienza lo segnò per sempre come uomo e come scrittore. Una volta scontata la pena, tornò a scrivere lasciandoci in eredità alcuni dei più grandi capolavori dell’Ottocento.
La sua impronta esistenzialista è caratterizzata dal tema della libertà da ogni morale.
“Se Dio è morto, se Dio non esiste allora tutto è lecito, tutto è permesso” afferma Ivan Karamazov. Ma c’è un “ma”: alla fine, l’uomo è troppo debole per vivere senza legge morale. I migliori libri dello scrittore russo, anzi dal primo all’ultimo, giungono a questa conclusione.
Più realisti di così si muore, con tutta la complessità della misteriosa natura dell’uomo con cui dover fare i conti.
L’inquietudine di Dostoevskij
A differenza dei personaggi creati da Tolstoj (cui viene spesso paragonato), quelli narrati da Fedor Dostoevskij sono caratterizzati da una profonda inquietudine spirituale, tormento interiore, smarrimento, ossessione, tensione emotiva.
Coinvolgono a tal punto che il lettore ha come l’impressione di vivere o raccontare lui stesso le storie scritte da Dostoevskij.
Alcolisti, prostitute, contadini, operai, ribelli violenti, nichilisti: sono questi i protagonisti assoluti delle sue opere. In ognuno di loro, nessuno escluso, emergono sensi di colpa ma anche una ricerca di spiritualità grazie al libero arbitrio, alla libera scelta. Il suo è un percorso spirituale tormentato, maturato in una visione profondamente cristiana delle relazioni umane. Tanto che scrisse: “Se qualcuno mi dimostrasse che Cristo è fuori dalla verità ed effettivamente risultasse che la verità è fuori dal Cristo, io preferirei restare con Cristo piuttosto che con la verità”.
Il genio Dostoevskij, la sua capacità di colloquio psicoanalitico, ha influenzato Heidegger, Bergson, ha anticipato Freud e perfino Nietzsche (con l’uomo del ‘sottosuolo’, senza radici).
Il suo romanzo-testamento è “I fratelli Karamazov”, che racchiude un pezzo della sua vita in perenne conflitto tra bene e male. Non dimentichiamo che il padre di Fedor Dostoevskij era dispotico, violento e venne ucciso dai propri servi, stanchi dei suoi comportamenti autoritari. Pur detestandolo, quando Fedor apprese la notizia, fu colto dai sensi di colpa e dal primo attacco di epilessia, malattia che segnò la sua esistenza.
E’ arrivato il momento di presentare i 5 migliori libri di Dostoevskij per conoscere lo stile, il pensiero, il messaggio di uno scrittore straordinario.
La TOP 3
L'idiota ► Best-Seller | ||
Delitto e castigo ► Scelta migliore | ||
I fratelli Karamazov ► Il più apprezzato |
1. L’idiota
Iniziamo la carrellata dei 5 migliori libri di Dostoevskij con “L’idiota”, scritto nel 1869.
Il protagonista è il principe Myskin, un uomo buono in assoluto, al punto tale da apparire ‘malato’ perché troppo distante dalla realtà. La sua compassione, accettazione e immedesimazione nel prossimo, la sua semplicità d’animo creano sgomento. Una contraddizione vivente agli occhi degli altri, una creatura metà umana metà angelica. Laddove vorrebbe portare salvezza porta tragedia.
Nella pagine di questo libro scorre il contrasto tra la purezza (il principe affetto da epilessia e dall’animo candido) e il male (tutti i personaggi che gravitano attorno a lui, da Rogozin a Ganja). Il principe vuole salvare la bella Nastas’ja al punto da dichiarare di voler sposare la bella orfana rinunciando ad Aglaja che lui ama. Deve scegliere tra pietà e amore ma la scelta si rivelerà un fallimento. Il povero Myskin perderà entrambe e, alla fine, si rifugerà in uno stato di pazzia per fuggire dalle brutalità del mondo.
Il principe Myskin è un richiamo alla grandezza a cui l’uomo può aspirare, fatta di semplicità ed amore per il prossimo. Idiota perché? Perché non fa parte di questo mondo schiavo del male… Ottima traduzione di L. Salmon con commento filologico di 100 pagine. Dire che questo libro sia un capolavoro sarebbe banale.
Scheda tecnica
- Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (30 ottobre 2013)
- a cura di: L. Salmon
- Collana: Grandi classici
- ISBN-10: 8817067954
- Pagine: 800
2. Le notti bianche
Scritto nel 1848, “Le notti bianche” è un romanzo denso di amore e passione, romantico e struggente.
San Pietroburgo è testimone di un incontro durato 4 notti tra un impiegato, un sognatore, e la giovane Nasten’ka. Lui in cerca dell’amore vero e sincero, lei in pena per l’amore appena perduto, si confidano, si fanno compagnia consolandosi a vicenda. Lui è solo e trova nella ragazza un essere sofferente e rassegnato come lui.
Il sognatore non può che idealizzare una storia d’amore con lei. Una storia che le terrà nascosta: il suo sentimento nei confronti di Nasten’ka resta segreto, anzi l’aiuta a coronare un sogno d’amore con un altro uomo. La ragazza, alla fine, incontrerà il giovane abbandonando il buon sognatore che, precipitando nella sua esistenza immobile, non proverà odio per lei. Al contrario, ringrazierà quell’attimo di beatitudine e felicità che ha saputo regalargli.
Scheda tecnica
- Editore: Ugo Mursia Editore (1 gennaio 2009)
- a cura di: G. Spendel
- Collana: I Picci One
- ISBN-10: 884254258X
- Pagine: 136
3. Delitto e castigo
“Delitto e castigo” è uno dei classici più amati e influenti di tutti i tempi, sempre attuale come tutti i capolavori che raccontano la natura dell’uomo.
E’ la storia di Raskol’nikov, uno studente indigente che uccide una vecchia usuraia. Con essa uccide un principio, quello dell’ingiustizia sociale: nel commettere l’omicidio si persuade che non avrà rimpianti. Nel mondo esistono i ‘napoleoni’ (coloro che tutto possono) e i pidocchi (i sottomessi): lui si colloca nella prima categoria. Succede l’imprevisto: il giovane diventa vittima dei sensi di colpa, timori, angoscia. Teme di essere scoperto. Sarà spinto ad autodenunciarsi accettando la condanna ai lavori forzati.
Attraverso un processo di consapevolezza di sé, comprende che l’unico modo per trovare pace è l’espiazione della colpa e l’amore per Sonja, una giovane animata da una fede profonda. Sarà lei a convincerlo a costituirsi scontando la sua pena per redimersi.
Il romanzo non si concentra tanto sul pentimento per l’azione commessa quanto sull’accettazione della sofferenza, sulla consapevolezza finalizzata alla rinascita. E’ un libro psicologico, introspettivo, da leggere tutto d’un fiato. Nel 2019, Dostoevskij si conferma, una volta di più, un autore imperdibile.
Scheda tecnica
- Editore: Feltrinelli (5 giugno 2013)
- a cura di: D. Rebecchini
- Collana: Universale economica. I classici
- ISBN-10: 8807900610
- Pagine: 600
4. Il giocatore
Attraverso “Il giocatore” Dostoevskij spinge il lettore ad immergersi nella decadente società russa raccontando il demone dell’azzardo, il vizio del gioco che può possedere chiunque.
Nella febbre di fiches e casinò, si avvicendano le storie di vari personaggi: dal giovane precettore Aleksej al vecchio generale, dal marchese des Grieux alla ricchissima nonnina, dalla misteriosa mademoiselle Blanche a Polina. Il romanzo è ambientato nella cittadina tedesca di Roulettenburg.
Il genio della letteratura russa descrive alla perfezione l’attrazione diabolica del gioco anche e soprattutto su chi non è un giocatore di professione. Succede di tutto ma nulla, in fondo, cambia. Chi come Aleksej è posseduto dal gioco d’azzardo potrà mai guarire? Sì, forse, ma soltanto “da domani“. Ottima traduzione.
L’autore ha conosciuto il vizio del gioco peregrinando da un casinò all’altro non per amore del denaro ma per passione nei confronti dell’azzardo stesso. Questo racconto descrive molto bene quella forma di masochismo derivante dai profondi sensi di colpa derivanti dalla fede che hanno attanagliato la vita di Dostoevskij uomo.
Scheda tecnica
- Editore: Feltrinelli; 2 edizione (8 ottobre 2014)
- a cura di: S. Prina
- Collana: Universale economica. I classici
- ISBN-10: 8807901633
- Pagine: 233
5. I fratelli Karamazov
Concludiamo la selezione dei migliori libri di Dostoevskij con il capolavoro in assoluto nonché ultimo, grandioso, complesso e definitivo romanzo dello scrittore russo sul mistero della natura umana scritto nel 1879.
Sono tre i capolavori di tutti i tempi che trattano il tema del parricidio: Edipo re di Sofocle, Amleto di Shakespeare ed i Fratelli Karamazov di Dostoevski. Nelle tre opere, viene svelato il motivo dell’assassinio: “la rivalità sessuale per il possesso della donna” (Sigmund Freud).
Il romanzo vede come protagonista una famiglia composta dal padre lussurioso e corrotto e da 4 figli: Dimitrij, libertino ma con una morale, Ivan, diviso tra il desiderio di credere in Dio e l’ateismo, Alesa, novizio di un monastero, e Smerdjakov, nato da una relazione del padre con una demente.
La storia si apre con l’uccisione del padre voluto da Ivan seppure sarà Smerdjakov (il servo della casa) l’esecutore. Il parricidio è il pretesto che servirà allo scrittore per indagare l’animo dei personaggi. Il suo ambizioso obiettivo è far comprendere la potenza del bene, la natura del male, il concetto di colpa, l’accettazione della sofferenza e della libertà di scelta. Spinge a chiedere: Dio esiste?
I temi di questo capolavoro sono essenzialmente tre: colpa, libertà ed espiazione. Il punto più alto dell’opera è la leggenda del “Grande Inquisitore”: sarà proprio il tormentato Ivan ad introdurre la leggenda incolpando Dio di aver concesso troppa liberà di scelta all’uomo. Nella parte finale, l’espiazione porterà alla rinascita dei fratelli Karamazov. Ottima edizione (e traduzione).
Scheda tecnica
- Editore: Einaudi (10 marzo 2014)
- a cura di: Agostino Villa
- Collana: Einaudi tascabili. Biblioteca
- ISBN-10: 8806220330
- Pagine: 1039
Migliori libri di Dostoevskij: Conclusioni
Limitarsi a presentare i 5 migliori testi di Fedor Dostoevskij senza descrivere il suo pensiero, i momenti significativi della sua vita è impossibile.
Si tratta di romanzi da leggere assolutamente per comprendere appieno il suo stile, l’impronta che ha lasciato nella letteratura del XIX secolo con i suoi intramontabili e sempre attuali capolavori.
Libri da leggere almeno una volta nella vita.
Buona scelta e buona lettura!