Come Scegliere un Mouse da Gaming

Come Scegliere un Mouse da Gaming

Abbiamo visto tutti come, negli ultimi anni, il settore del gaming su PC sia cresciuto spaventosamente, grazie anche alla sempre più diffusa cultura degli e-sports e dell’intrattenimento digitale, fruibile tramite piattaforme che offrono streaming video come Twitch, Azubu o lo stesso Youtube Gaming. Ovviamente questa crescita non è sfuggita alle grandi aziende produttrici di componenti e periferiche per PC, ad esempio Logitech ha ampliato di molto l’offerta riguardante mouse e tastiere da gaming e dal nulla sono nati colossi come Roccat, Steelseries e Razer, adesso leader del settore.

Sicuramente, se hai cliccato su questo articolo, anche tu sei un appassionato di PC gaming e sei alla ricerca di qualche consiglio sulla scelta di un componente fondamentale di una postazione da gioco, il mouse. Con questo articolo spero di fornirti le indicazioni chiave che permettano di individuare la periferica più adatta a te. Dopo la lettura, puoi consultare una lista, dettagliata e chiara, dei migliori mouse gaming selezionati tra quelli più utilizzati dai pro-players.

Impugnatura

Iniziamo col parlare di una caratteristica base: l’impugnatura. In genere, le impugnature standard prodotte sono tre, ma è chiaro che si tratta di una generalizzazione, perché ognuno di noi ha una presa che risulta comoda e naturale. Per questo è consigliabile individuare la presa “standard” più vicina alla nostra e scegliere un mouse che abbia quell’impugnatura. Come dicevo, le impugnature sono tre:

  • Claw grip: da quanto si nota in figura, tale presa è caratterizzata appunto dal mettere la mano a forma di artiglio (“Claw” in inglese significa artiglio), piegando le dita. Tale impugnatura prevede sei punti in contatto con il mouse: la punta della cinque dita e una piccola parte del palmo. Il Claw Grip viene preferito dai giocatori abituati a compiere movimenti rapidi e precisi, in genere ricercano una maggiore rapidità di clic.

  • Finger-tip grip: la presa viene assicurata con la punta delle dita, che si occupano anche di muovere e ovviamente cliccare. Il palmo non tocca per nulla la superficie e, perciò i punti di contatto sono cinque. Questo grip in genere assicura agilità nei movimenti, ma è stancante, perché le dita lavoreranno di più rispetto agli altri grip.

  • Palm grip: praticamente tutta la mano è sul mouse. Il clic dei tasti destro e sinistro risultano un po’ più lenti rispetto agli altri grip perché tutto il dito deve muoversi per cliccare e non solo il polpastrello come, come negli altri tipi di grip. Questo grip è il meno stancante e permette in genere sessioni di gioco lunghe, perché tutta la mano “riposa” sul mouse. E’ un po’ più difficile da controllare, perché i movimenti coinvolgono l’avambraccio, ma questa caratteristica si può sfruttare per stabilizzare la propria mira.

Sensori: principio di funzionamento e differenze

In base alla tecnologia di tracciamento dei movimenti possiamo distinguere due categorie di mouse: ottici o laser.

Il principio di funzionamento è praticamente lo stesso per entrambi i sistemi di puntamento, ovvero si sfrutta una sorgente di luce, come un diodo LED o un laser, per illuminare la superficie su cui rilevare i movimenti. La luce viene riflessa dal mouse pad e concentrata verso il sensore per acquisire la posizione con la massima precisione. Il sensore si occupa quindi di “trasformare” i segnali luminosi in bit, ovvero segnali che possono essere elaborati da un circuito integrato locale e in seguito dal computer.

La differenza principale è una sola: la superficie ideale su cui calcolare lo spostamento, vediamo perché:

  • I sensori ottici usano la superficie del tappetino solo per rilevare i movimenti effettuati, si adattano praticamente a tutte quelle superfici che riflettono abbastanza la luce da inviare al sensore, come i mouse pad in tessuto.

  • La luce emessa dai laser dei sensori a laser è più “concentrata” (si dice che emette un fascio di luce “coerente”) quindi offre più precisione nel puntamento, e inoltre, permette al sensore di registrare lo spostamento e raccogliere dati sul tipo di superficie. Se la superficie in questione non è perfettamente uniforme, il sensore potrebbe reagire cercando di correggere queste imperfezioni, ma in questo modo potrebbe risultare meno fluido il tracciamento, per questo è meglio usare mouse pad con superficie liscia e rigida.

Da questo deriva che i sensori ottici, basandosi su una tecnologia vecchia ma sempre più perfezionata, sono più affidabili e per questo più diffusi tra i pro-players. Quelli a laser comportano dei malfunzionamenti minimi, che per molti di noi semplici appassionati sono quasi impercettibili, ma che ne ostacolano ancora la diffusione sul mercato.

DPI e sensibilità

Innanzitutto forniamo la definizione di DPI (Dot per inches = punti per pollice): indica quanti “punti” il sensore raccoglie per ogni spostamento di un pollice. Per punti si intendono i campioni prelevati dal sensore, che egli usa per comunicare lo spostamento effettuato al computer. In prima battuta sembrerebbe che, più alto è il valore dei DPI, e quindi dei punti raccolti, più preciso sia il tracciamento dei movimenti.

In realtà bisogna rapportare tutto alla sensibilità impostata nei vari giochi. Quando impostiamo la sensibilità in gioco, è come se noi stessimo comunicando al nostro puntatore un insieme di punti da seguire durante il puntamento, più è alto questo valore e più i punti del reticolo sono distanti tra di loro.

Figura 1 – Esempio reticolo con sensibilità alta

Mantenendo una sensibilità relativamente bassa, questo reticolo di punti sarà abbastanza fitto, e con un valore di DPI adeguato, saremo in grado di muoverci con precisione attraverso questo reticolo, per poter così puntare con estrema accuratezza. Esistono addirittura formule matematiche per ricavare il valore ottimale dei DPI a partire da alcuni valori come la risoluzione, il FOV (Field Of Visione = Campo visivo) e la sensibilità, ma il funzionamento di queste non è certificato da nessuno. Per non entrare troppo nel dettaglio, in genere si consiglia di mantenere un valore di DPI inferiore ai 1600 per gli FPS o 2500/3000 per i MOBA e raggiungere un valore di sensibilità basso, più adatto al nostro feeling, affinché ci sia un equilibrio tra densità del reticolo e numero di campioni per tracciare lo spostamento.

Figura 2 – Esempio reticolo con sensibilità bassa

In quest’ottica un’indicazione molto significativa è data invece dal rapporto cm/360, ovvero quanti cm si percorrono per compiere una rotazione di 360°. In genere in base a questo dato, si distinguono due categorie di giocatori: i low senser e gli high senser.

  • I low senser sono quei giocatori che prediligono movimenti ampi durante il puntamento e, di solito, il loro cm/360 si aggira intorno ai 30-35 cm/360.

  • Gli high senser invece, usano movimenti rapidi e quindi piccoli spazi, con un massimo di 15 cm/360.

Individuare a quale categoria appartieni può essere utile per settare di conseguenza il valore dei DPI, rapportandolo sempre al genere di gioco cui stai giocando.

Conclusione

Speriamo che questa guida all’acquisto vi sia stata utile, nel caso condividete l’articolo con i vostri amici che hanno questa “importante” scelta davanti a loro.

Lascia un commento

Invito riservato ai lettori di Tuttoio.com.
Non perderti l'opportunità di ottenere i nostri migliori contenuti esclusivi direttamente nella tua e-mail.

Entra anche tu nella Community, siamo oltre 8.700 cacciatori d'affari :) ed è Gratis!!!